Terapia rigenerativa con membrane non riassorbibili abbinata a resezione radicolare

Sesso

M

Età

50

Patologie pregresse

Anamnesi medica negativa, non sono presenti parafunzioni e/o abitudini viziate, assenza di problemi articolari, il paziente riferisce di non assumere farmaci di alcun tipo

Situazione ossea

Viene rilevato un sondaggio di 10 mm distale al 2.5, di 13 mm mesiale al 2.7 e un interessamento della forca mesiale al 2.7. All’esame radiografico si evidenziano difetti infraossei a 2/3 pareti a carico degli elementi summenzionati.
I pilastri non presentano mobilità di tipo patologico sia con la preesistente struttura metallica che presi singolarmente una volta rimossa

Situazione tessuti molli

I tessuti molli (biotipo parodontale spesso) si presentano di colorito roseo, non edematosi e non sanguinanti, mentre viene evidenziato un lieve gemizio di pus a carico della lesione sul 2.7

Igiene orale

Il paziente, nonostante la profondità dei sondaggi, dimostra di avere una buona igiene orale domiciliare, mostrando la capacità di raggiungere le zone interprossimali al di sotto del restauro protesico tramite l’utilizzo di superfloss e scovolini

Ragioni della visita

Il paziente si presenta nel 2102 presso lo studio lamentando un leggero gonfiore/fastidio a carico del quadrante superiore destro, in prossimità di un restauro protesico (2.5-2.7) effettuato alcuni anni or sono (all’incirca 5 aa)

Attitudini e desideri

Il paziente, dopo essere stato informato della causa del gonfiore e dell’eventuale progressione del problema parodontale a carico degli elementi pilastro del ponte, e informato delle soluzioni implanto-protesiche che ne sarebbero seguite e le loro eventuali complicanze, chiese di poter risolvere il problema cercando di conservare i propri denti

Descrizione

In fase di prima visita vengono rilevati sondaggi superiori ai 10 mm distale al 2.5 e mesiale 2.7, confermati anche da un esame radiografico. In accordo col paziente viene deciso di effettuare una terapia rigenerativa a carico dei denti interessati.

Una volta messa sotto controllo la fase acuta dell’infezione attraverso somministrazione di amoxicillina 1gr ogni 12h, viene rimosso il restauro protesico preesistente e sostituito con un primo provvisorio in resina acrilica, in modo da poter essere rimosso ed agevolare le manovre di scaling da parte dell’igienista per la rimozione del biofilm residuo.

Viene effettuata un’incisione intra-sulculare ed in cresta a livello della sella edentula, e sollevato un lembo a tutto spessore per evidenziare i difetti. A livello intraoperatorio il difetto infraosseo mesiale al 2.7 si rivela più profondo del previsto (circa 17-18 mm) e la forca presenta un sondaggio in senso orizzontale superiore ai 5 mm. Inoltre, l’anatomia radicolare rendeva difficoltosa la rimozione del tessuto di granulazione e veniva anche riscontrata una perforazione del seno mascellare.

Si decise a quel punto di rimuovere la radice mesio-vestibolare del 2.7 in modo da migliorare l’accesso al difetto e riparare la perforazione tramite l’utilizzo di una membrana riassorbibile (Geistlich Bio-Gide®).

Viene posizionata e fissata tramite dei chiodini una membrana non riassorbibile in e-PTFE espanso e inserito al di sotto di essa un particolato al 50% di osso autologo e 50% osso di derivazione bovina (Geistlich Bio-Oss®). Vengono eseguite delle incisioni periostali per ottenere un’adeguata passivazione del lembo ed ottenere una chiusura per prima intenzione.

Durante il periodo di guarigione non si sono verificati problemi e a distanza di 6 mesi si rientra chirurgicamente nel sito per rimuovere la membrana e valutare i risultati ottenuti: i difetti erano completamente riempiti ed è stato riposizionato il lembo assottigliato sul palato a livello della cresta ossea rigenerata.

A distanza di 4 mesi, valutata l’assenza di sondaggi patologici, vengono rilevate delle impronte in poliestere (impregum) e confezionata una nuova protesi in metallo-ceramica.

A distanza di 3 anni, la situazione si è mantenuta stabile, sia a livello clinico (assenza di sondaggi >4mm e assenza di sanguinamento al sondaggio), sia a livello radiografico, con un ripristino di una normale quantità ossea.

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