Impianto post-estrattivo a carico immediato con contestuale correzione del difetto osseo ed inserimento dell’abutment definitivo in fase chirurgica

Sesso

M

Età

50

Patologie pregresse

Nessuna, ottime condizioni di salute generale (ASA I)

Situazione ossea

Deiscenza ossea vestibolare in zona 12, causa frattura radicolare

Situazione tessuti molli

Buon trofismo dei tessuti gengivali marginali

Igiene orale

Discreta igiene orale domiciliare

Ragioni della visita

Dolore e presenza di fistola in zona 12 causa fratture radicolare dell’elemento protesizzato

Attitudini e desideri

Estrema celerità nell'esecuzione del trattamento, con il numero minimo possibile di sedute

Descrizione

Il paziente si presenta in visita perché nota una fistola a carico dell’elemento 12 e presenta dolore. L’igiene orale non è delle migliori, ed il paziente stesso non si mostra per nulla motivato nel migliorare l’estetica del proprio sorriso compromessa dalle vecchie ricostruzioni, dalle abrasioni e dalle recessioni gengivali presenti. L’elemento 12 presenta una corona protesica incongrua, all’esame clinico e radiografico si evidenzia una fistola derivante dalla frattura radicolare. Nonostante la scarsa collaborazione si riesce a motivare discretamente il paziente per quanto riguarda l’igiene orale. A livello parodontale si evidenziano recessioni a carico di tutti gli elementi ma nessun sondaggio rilevante se si esclude l’elemento 12, l’aspetto dei tessuti parodontali sembra essere discreto.
Il Paziente ha come richiesta imperativa la rapidità del trattamento con un numero minimo possibile di sedute.

Dopo un’attenta valutazione clinica e viste le richieste del paziente si decide di procedere con un piano di trattamento che prevede l’inserimento di un impianto post-estrattivo a carico immediato con contestuale correzione del difetto osseo ed inserimento dell’abutment definitivo in zirconio nella fase chirurgica. Nello specifico, si programma una tecnica di rigenerazione ossea guidata mediante l’utilizzo di granuli di Geistlich Bio-Oss® e membrane riassorbibili Geistlich Bio-Gide® al fine di correggere il difetto osseo presente conseguente alla frattura radicolare.

Al fine di ottenere una stabilità ottimale dei tessuti e di ridurre le sedute del paziente, si decide di produrre un abutment definitivo in zirconio, materiale altamente biocompatibile, e di utilizzarlo sin dalla fase provvisoria del carico immediato. Questo permetterà di inserire l’abutment definitivo in fase chirurgica e di non rimuoverlo nelle fasi successive, evitando la perdita di stabilità dei tessuti e la possibile infiltrazione batterica nella fixture.

In collaborazione con il tecnico, si esegue una ceratura diagnostica preliminare dalla quale si ricava, mediante l’utilizzo di mascherine in silicone, un abutment in zirconio definitivo previo inserimento arbitrario nel modello di un analogo dell’impianto che verrà utilizzato.Dal modello iniziale, una volta eseguita la ceratura, si elimina l’elemento interessato, si duplica il modello, si seziona il modello a livello della zona di inserimento dell’impianto per valutare l’asse d’inserimento dello stesso. il modello iniziale viene carotato, si inserisce l’analogo dell’impianto nella posizione ottimale considerando i volumi della cresta alveolare e lo si blocca con il gesso, si posiziona la ceratura tramite la quale si ricava l’abutment in zirconio definitivo.

Viene selezionato un impianto NobelBiocare NobelActive® RP 4,3×11,5.

Successivamente, si esegue in un unico intervento l’estrazione dell’elemento 12, l’inserimento dell’impianto tramite mascherina chirurgica ricavata dalla ceratura con appositi riferimenti, il posizionamento dell’abutment definitivo, la correzione del difetto con l’utilizzo di granuli small di Geistlich Bio-Oss® e membrane riassorbibili Geistlich Bio-Gide® opportunamente sagomate in doppio strato, ed il carico immediato con un provvisorio in resina privo di contatti con l’antagonista sia statici che dinamici. Ovviamente nella fase chirurgica bisogna prestare particolare attenzione all’asse di inserimento dell’impianto, in modo da replicare esattamente la posizione adottata sul modello, in modo da avere l’abutment correttamente disposto all’interno dei volumi della futura corona protesica.

Dopo sei mesi, si procede con l’esecuzione dell’elemento definitivo in disilicato di litio cementato, trattando l’abutment presente come un normalissimo pilastro protesico naturale, rilevando un’impronta di precisione posizionando un filo retrattore all’interno del solco gengivale.
La scelta di utilizzare subito in fase chirurgica l’abutment definitivo porta sicuramente notevoli vantaggi in quanto evitare riposizionamenti ripetuti dei pilastri protesici migliora la stabilità finale dei tessuti.

A distanza di quattro anni, il follow-up è decisamente positivo, si riscontra una buona stabilità dei tessuti molli, la presenza delle papille interdentali ed un aspetto radiografico ottimale.

Questa tecnica non permette purtroppo di realizzare corone avvitate, inoltre richiede notevole attenzione nella fase chirurgica in quanto differenze notevoli tra quello che si è fatto sul modello e la reale posizione dell’impianto nel cavo orale non permette di utilizzare l’abutment definitivo precedentemente realizzato.

Bibliografia:

Bilhan H et al. The use of definitive implant abutments for the fabrication of provisional crowns: a case series. J Periodontal Implant Sci. 2011; 41(5): 248–252.
Kuhn K et al. Interaction of titanium, zirconia and lithium disilicate with peri-implant soft tissue: study protocol for a randomized controlled trial. Trials. 2015; 16:467.
Shahabouee M et al. Microflora around teeth and dental implants. Dent Res J. (Isfahan) 2012; 9(2):215–220.

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