Rigenerazione 3D peri-implantare in zona estetica con controllo a 10 anni

Sesso

F

Età

49 anni

Patologie pregresse

Ipertensione in terapia

Situazione ossea

Grave deficit osseo residuo reg. 22 dopo rimozione impianto per periimplantite

Situazione tessuti molli

Biotipo spesso

Igiene orale

Discreta

Ragioni della visita

Soluzione definitiva al grave deficit osseo reg.22

Attitudini e desideri

Paziente molto ansiosa avendo già consultato vari professionisti per risolvere il suo problema anche dal punto di vista estetico senza risultato

Descrizione

La paziente di circa 39 anni, al tempo della prima visita circa 10 anni fa, si presenta presso lo Studio per l’ennesimo “consulto” terapeutico per ovviare alla grave perdita ossea, esito di peri-implantite, in regione 22. Era infatti stata sottoposta all’inserimento di due impianti in regione 21 e 22 qualche anno prima, e alla rimozione dell’impianto in regione 22, per episodi flogistici recidivanti, con sacrificio di grande quantità di osso alveolare. Qualche tempo dopo la chirurgia era stato posizionato provvisorio in resina acrilica sul moncone implantare residuo che la paziente non aveva più voluto sostituire, in attesa di una soluzione definitiva del suo grave problema.

La paziente di presenta con un provvisorio di resina acrilica in regione 21 e 22 con il 21 pilastro di ponte e il 22 in estensione. Alla rimozione del manufatto, il profilo della cresta rivela un grave difetto sia verticale che orizzontale, il tutto complicato dalla presenza di un impianto in regione 21 troppo vestibolarizzato e disassato. La radiografia eseguita in quella data mette in luce l’entità’ del difetto osseo della cresta in regione 22.
La paziente è molto provata psicologicamente, molto in ansia ed esigente nei confronti della terapia a cui dovrà essere sottoposta.
L’igiene orale è soddisfacente, i tessuti parodontali superficiali e profondi sono in buona salute e la linea del sorriso è normale, senza scopertura delle papille inter-prossimali.

Il piano di trattamento prevede, dopo un’adeguata preparazione iniziale, l’aumento della cresta alveolare con tecniche di rigenerazione guidata in regione 22, il contestuale posizionamento di un impianto nella stessa sede, e la riabilitazione protesica finale. Dopo aver scollato un lembo a tutto spessore, si mette in evidenza il grave difetto osseo e si procede all’inserimento dell’impianto (Biomax Osseotite cilindrico ad esagono esterno, diametro 4x13mm) che viene posizionato a livello dei picchi ossei contigui, lasciando cosi scoperte parecchie spire implantari sia dal versante vestibolare che palatino.
Si procede quindi alla preparazione del sito ricevente e il tutto viene ricoperto da un innesto eterologo (particolato di origine bovina Geistlich Bio-Oss®) e da una membrana non riassorbibile rinforzata in titanio.
Il decorso post operatorio è stato complicato da un episodio flogistico secondario a trauma accidentale del gruppo incisivo superiore (testata da parte della figlia durante il gioco) che ha comportato la frattura del moncone dell’11 e la scopertura parziale della membrana. L’episodio, fortunatamente, è rientrato con un’adeguata terapia antibiotica e non ha comportato alcuna conseguenza sul tessuto osteoide in fase di formazione. E’ stato però necessario sottoporre la paziente alla ricostruzione del moncone 11 con perno in fibra e al rifacimento della corona stessa.
A distanza di quasi otto mesi dall’intervento si procede alla riapertura e rimozione della membrana non riassorbibile.
Si procede quindi alla sutura.
Dopo due mesi la zona viene riaperta e viene applicata la vite di guarigione: il lembo chirurgico è eseguito a tutto spessore con incisione palatina a semiluna, trasportando maggior gengiva aderente in zona vestibolare.
Si procede successivamente alla presa dell’impronta e alla finalizzazione protesica dei tre elementi dentali 11, 21 e 22 mediante i consueti passaggi della tecnica protesica fino all’applicazione di tre corone in metallo ceramica.

Nonostante la difficolta’ nel trattare un deficit osseo crestale nel gruppo frontale, area ad alta valenza estetica, complicato dalla contiguità dell’impianto in regione 21 che ha creato dei vincoli al piano di trattamento e condizionato il risultato estetico finale, l’esito ha soddisfatto ampiamente le aspettative della paziente. I controlli periodici, l’ultimo dei quali a quasi dieci anni di distanza, confermano l’efficacia del piano di trattamento e la sua stabilità nel tempo.

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