Riparazione chirurgica del parodonto perso in seguito a lacerazione dello strato cementizio (Cemental Tear)

Sesso

F

Età

50 anni

Patologie pregresse

Paziente in buona salute, ipertesa controllata farmacologicamente. Edentula parziale con malocclusione di II classe. Parafunzionale. Perdita di attacco clinico parodontale lieve a carico di 24,26 e 27, severa distalmente al dente 35. Recessioni multiple

Situazione ossea

Difetto infraosseo di moderata profondità a 3 pareti distale al 35

Situazione tessuti molli

I tessuti del parodonto marginale distalmente al 35 presentano una recessione di 5 mm con profondità del sondaggio parodontale di 7 mm e perdita di attacco clinico pari a 12 mm. I tessuti appaiono leggermente eritematosi con presenza di lieve essudato

Igiene orale

La paziente in regolare mantenimento igienico periodico quadrimestrale ha difficoltà a mantenere un’ideale igiene orale nei versanti linguali e palatini

Ragioni della visita

Routinaria visita annuale di controllo parodontale

Attitudini e desideri

Paziente non desiderosa di intraprendere terapie finalizzate a cambiamenti funzionali o estetici della sua dentatura, tuttavia molto motivata a non perdere altri denti

Descrizione

Durante una regolare visita parodontale di controllo periodico si rileva un profondo difetto parodontale distale al dente 35, sviluppatosi nell’arco di breve tempo.
Dopo aver misurato una perdita di attacco clinico di 12 mm, con profondità di sondaggio di 7 mm, la radiografia endorale della zona rivela un difetto verticale, diagnosticato come conseguente ad una localizzata lacerazione dello strato del cemento distale al dente (Cemental Tear: A Risk Factor in Periodontal Attachment Loss. Leknes KN et Al. J Perio 1996; 67: 583-588).

Il percorso eziopatogenetico dell’inusuale lesione trova plausibile spiegazione nell’abitudine viziata al serramento della Paziente, sovrapposta alla malocclusione ed alla mancanza del dente 36.
Dopo terapia ricostruttiva dell’area distale al 35 secondo i principi della GTR, avendo spiegato l’ipotesi del processo eziopatogenetico alla Paziente, Ella acconsente al posizionamento un impianto singolo in zona 36 per meglio distribuire il carico occlusale nella zona.

La terapia viene completata con l’applicazione di un bite da utilizzarsi nei momenti in cui potesse insorgere l’abitudine viziata.

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