Trattamento rigenerativo di un difetto osseo da perimplantite (Classe Id secondo Schwarz)

Sesso

F

Età

50

Patologie pregresse

Nessuna patologia sistemica che controindichi la chirurgia orale

Situazione ossea

Tumefazione e dolenzia del sito implantare in regione 45, sede di secrezione purulenta e sanguinolenta al sondaggio. Forte perdita di attacco con sondaggi circonferenziali fino a 9 mm nei siti più profondi centro vestibolare e disto linguale

Situazione tessuti molli

Buona rappresentazione muco-gengivale, biotipo relativamente spesso

Igiene orale

Paziente sottoposta a terapia causale pre-chirurgica ed insegnamento delle tecniche di igiene domiciliari. L’esame parodontale generale mostrava assenza di profondità di sondaggio patologiche in altri sestanti, basso indice di placca e sanguinamento FMPS-FMBS < 15%

Ragioni della visita

Dolore e gonfiore in sede 45

Attitudini e desideri

Risoluzione dell’infezione, evitare di perdere l’impianto in funzione da 8 anni

Descrizione

La paziente, donna non fumatrice di 50 anni, si presenta in prima visita desiderando trattare il dolore e la tumefazione in sede 45. Il sito presenta i segni di perimplantite a livello dell’impianto osteointegrato in funzione da 8 anni, a cui è cementata una corona in oro-ceramica. Assente mobilità, non dolente alla per-cussione.
Lo stato di salute generale e parodontale della paziente è buono. Dopo la terapia causale e la risoluzione della fase acuta con somministrazione di terapia antibiotica ed antinfiammatoria (Amoxicillina 1 gr. ogni 12 h per 6 giorni, Brufen 600 mg ogni 12 h per 3 giorni, sciacqui con clorexidina 0,12% tre volte al giorno per 2 settimane), il sito viene sondato al fine di mappare l’anatomia del difetto, confermata anche da RX endo-rale.

Dopo la rimozione della corona protesica, si propone alla paziente una terapia rigenerativa del difetto pe-rimplantare, attraverso l’utilizzo di un sostituto osseo associato a membrana in collagene, per ottenere una ricostruzione tridimensionale del difetto osseo con la tecnica di GBR. L’impianto sarà poi sommerso dopo l’applicazione della cover screw. La soluzione terapeutica per questo tipo di difetto è supportata da diversi lavori (Chan et al., 2014 J Periodontol. 85:1027-1041; Roccuzzo et al., 2016 J Clin Periodontol. 43:311-318; Schwarz et al., 2010 J Clin Periodontol. 37.449-455).

Una volta discusso ed accettato il piano di trattamento, la paziente viene istruita ad una corretta tecnica di igiene orale, verificata nei controlli successivi prima di eseguire l’intervento chirurgico.
Il giorno della chirurgia si pratica l’anestesia plessica con Articaina 1:100000 al 4%, si incide un lembo a spessore totale intrasulculare all’abutment cercando di isolare il tessuto di granulazione presente nel di-fetto. Si esegue un doppio scarico mesiale e distale a mazza da hockey, disegnando così un lembo trape-zoidale che sarà poi mobilizzato per ottenere una chiusura per prima intenzione. Dopo la degranulazione del difetto, si inizia la decontaminazione della fixture con un protocollo che richiede ancora la validazione della comunità scientifica, ma che è il più comune tra i tanti proposti (Claffey et al., 2008 J Clin Periodontol. 35:316-332; Figuero et al., 2014 Periodontol 2000. 66:255-273; Renvert et al., 2015 J Clin Periodontol. 42:462-469). Dopo sbrigliamento del difetto, il protocollo di decontaminazione ha previsto il debridement della superficie implantare con punte in teflon (Piezon Master 700 EMS) e ultrasuoni, air flow con glicina (Air Flow Master EMS), applicazione di tetraciclina 50 mg/ml per 2 minuti (Ambramicina), risciacquo con fisiologica sterile, applicazione di clorexidina gel per 2 minuti, infine EDTA per altri 2 minuti e successivo ri-sciacquo con fisiologica.
Il cratere perimplantare è stato colmato con xenoinnesto di Geistilch Bio-Oss, coperto da una membrana in collagene Geistlich Bio-Gide opportunamente sagomata e non bloccata. È stata eseguita una sutura in Vicryl 5.0 in doppio strato (Laurell-Gottlow et al., 1998 Int Dent J. 48(4):386-398) e, dopo aver mobilizzato il lembo vestibolare previ rilasci periostali, a punti staccati più in superficie.

Alla paziente vengono prescritti: Amoxicillina 1 gr. ogni 12 h per 6 giorni, Brufen 600 mg ogni 12 h per 3 giorni, sciacqui con clorexidina 0,12% tre volte al giorno per 2 settimane evitando di spazzolare il sito e mantenendo una dieta morbida. La rimozione delle suture avviene 14 giorni dopo l’intervento. La pazien-te è seguita ogni 3 giorni per una pulizia della ferita nelle prime 2 settimane, poi ogni 15 giorni nei primi due mesi ed infine mensilmente per controlli durante i sei mesi successivi.

Al sesto mese si programma la riapertura del sito con l’esposizione della fixture, applicazione di healing abutment presente in precedenza e opportunamente sterilizzato. Il lembo viene inciso molto lingualmen-te a spessore prima parziale e poi totale per disporre di una banda di mucosa cheratinizzata da collocare sull’aspetto vestibolare delle fixture per compensare lo slivellamento della giunzione muco-gengivale avutosi nella prima chirurgia per la mobilizzazione del lembo nonché per effettuare un ispessimento mu-coso con tecnica del roll-flap per un difetto di I classe secondo Abrams.
Immediatamente si applica la preesistente corona resa avvitata e non più cementata.

La paziente viene controllata a 15 giorni per rimuovere le suture poi ad 1 mese, 3 mesi ed infine a 6 mesi, periodo in cui si effettua la prima RX di controllo che mostra, seppur a breve termine, la stabilità del risul-tato ottenuto in termini di riempimento osseo.

La RX finale è un controllo ad 1 anno di distanza dalla chirurgia rigenerativa.

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