La review sistematica di Chan e colleghi (2014) aveva lo scopo di esaminare l’efficacia di diversi approcci chirurgici per il trattamento della peri-implantite.
Materiali e metodi:
È stata eseguita una ricerca applicata a 4 archivi elettronici sul periodo compreso tra gennaio 1990 e maggio 2013.
Sono stati inclusi studi clinici su pazienti pubblicati in inglese che avevano previsto l’applicazione di chirurgie per il trattamento di peri-implantiti. I parametri valutati hanno incluso la riduzione della profondità di sondaggio (PD), il guadagno del livello di attacco clinico, la riduzione del sanguinamento al sondaggio (BOP), il riempimento osseo radiografico (RBF), la recessione mucosale. La media pesata (WM) e l’intervallo di confidenza al 95% dei parametri in esame sono stati stimati secondo un modello ad effetti casuali.
Risultati:
Degli iniziali 1306 studi individuati, alla fine sono stati inclusi 21 articoli, di cui 12 case reports.
Sono stati identificati 4 gruppi di trattamento:
1) lembo di accesso e debridement
2) resezione chirurgica
3) utilizzo di innesti ossei
4) rigenerazione ossea guidata.
La PD media iniziale era compresa tra 4.8 e 8.8 mm, la BOP media tra 19.7% e 100%.
Dai follow-up (compresi tra 3 e 63 mesi) è risultato che le procedure chirurgiche disponibili hanno raggiunto una riduzione della media pesata di PD da 2.04 mm (gruppo 2) a 3.16 mm (gruppo 4), corrispondenti al 33.4% e 48.2% della PD iniziale. La media pesata di RBF era di 2.1 mm per i gruppi 3 e 4.
Conclusioni:
Con le limitazioni di questa review sistematica, si può affermare che l’applicazione di materiali di innesto e membrane barriera aumenta la riduzione di PD e RBF. Sono necessari altri studi comparativi di elevata qualità a supporto di queste dichiarazioni. I risultati potrebbero essere usati per prevedere i risultati del trattamento che segue la gestione chirurgica della peri-implantite.
