Lo scopo dello studio di Tomasi e co-autori (2010) era quello di utilizzare modelli multi-livello multi-variati per analizzare i fattori che possono influenzare le alterazioni ossee durante la guarigione di un sito in cui è stato inserito un impianto immediatamente dopo l’estrazione di un dente.
Materiali e metodi
L’analisi ha riguardato i dati ottenuti da un studio clinico durante il quale sono state eseguite serie di misurazioni per caratterizzare l´alveolo post-estrattivo immediatamente dopo il posizionamento dell’impianto e al rientro dopo 4 mesi. E’ stato costruito un modello di regressione multi-livello multi-variato per analizzare i fattori che influenzano le seguenti variabili di risultato:
(i) la distanza tra superficie dell’impianto e la cresta ossea esterna (S-OC)
(ii) il gap orizzontale residuo (S-IC)
(iii) il gap verticale residuo (R-D)
(iv) la posizione verticale della cresta ossea in relazione al margine dell’impianto.
Risultati
Questo studio ha dimostrato che:
(i) l’alterazione di S-OC era significativamente influenzata dallo spessore della cresta ossea
(ii) la dimensione del gap residuo dipendeva dalla dimensione del gap iniziale e dello spessore crestale
(iii) la riduzione del gap verticale buccale dipendeva dall’età del paziente.
Inoltre, la posizione dell’impianto rispetto alla cresta alveolare nell’aspetto buccale e la sua pozione bucco-linguale influenzavano l’entità del riassorbimento della cresta buccale.
Conclusioni
Nei casi di inserimento immeditato degli impianti, i clinici devono tenere in considerazione lo spessore della parete ossea buccale del sito estrattivo e il posizionamento dell’impianto in senso verticale, così come in quello orizzontale, perché questi fattori determineranno i cambiamenti del tessuto duro durante la guarigione.
