Tecnica mininvasiva di ricostruzione della cresta in totale assenza di corticale vestibolare in zona estetica

Sesso

F

Età

61

Patologie pregresse

No

Situazione ossea

Totale assenza della corticale vestibolare in zona 1.1

Situazione tessuti molli

Buona

Igiene orale

Buona

Ragioni della visita

La paziente lamentava dolore all'elemento 1.1

Attitudini e desideri
Descrizione

La CBCT dell’elemento 1.1 mostra una lesione periapicale con perdita completa della corticale vestibolare, la situazione dei tessuti molli è buona. L’elemento 1.1 viene considerato non ritrattabile e gli incisivi 1.2 e 2.1 sono abbastanza corti e quadrati perciò si decide il rifacimento delle corone insieme all’impianto in posizione 1.1. Viene considerata mantenibile la corona dell’elemento 2.2.
Estratto l’elemento 1.1 ed effettuato un accurato curettaggio alveolare, vista l’importanza della lesione si preferisce non inserire un impianto immediato e ricorrere ad una tecnica di ricostruzione della cresta. Il sito viene completamente riempito con granuli di Geistlich Bio-Oss®, in questo caso la mancanza della parete vestibolare deve essere visto come un vantaggio poiché permette di inserire più biomateriale sfruttando l’elasticità dei tessuti molli. Vestibolarmente non viene inserito alcun tipo di membrana. A livello occlusale viene suturato un punch di matrice Geistlich Mucograft®. La paziente ha portato una protesi parziale in resina durante i 7 mesi di guarigione.
La CBCT a 7 mesi mostra l’importante ricostruzione della cresta ottenuta, insieme ad un aumento di tessuto cheratinizzato avuto grazie alla guarigione per seconda intenzione. I vantaggi della guarigione per seconda intenzione sono: la mininvasività, il mantenimento della linea muco-gengivale, il guadagno di tessuto cheratinizzato. Viene inserito un impianto si 13 mm di lunghezza e 4 mm di diametro con una ulteriore ipercorrezione con granuli di Geistlich Bio-Oss®, anche in questo caso senza utilizzo di membrane. Le corone degli elementi 1.2 e 2.1 vengono tagliate e i monconi ripreparati con tecnica a finire.
La paziente ha portato dei provvisori in resina ed il lavoro è stato terminato con tre corone in metallo ceramica a 8 mesi dal carico dell’impianto. La RX di controllo mostra una ottima osteointegrazione tra il materiale innestato inglobato dal nuovo osso e l’impianto.
La tecnica di ricostruzione della cresta minivasiva con guarigione per seconda intenzione può essere facilmente proposta ai pazienti, che non devono subire prelievi ossei o epitelio connettivali e dovrebbe essere maggiormente utilizzata, evitando così di dover ricorrere a ricostruzioni più invasive per il paziente e più complicate per l’operatore.

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