Posizionamento di due impianti associati a rialzo di seno transcrestale e GBR contestuale

Sesso

M

Età

63

Patologie pregresse

Nessuna

Situazione ossea

Deficit dimensionale apico-coronale e vestibolo-linguale

Situazione tessuti molli

Deficit di tessuto molle in regione 2.4

Igiene orale

FMPS e FMBS < 20%

Ragioni della visita

Edentulia in regione mascellare posteriore sinistra

Attitudini e desideri

Riabilitare la zona edentula con una riabilitazione fissa implanto-supportata

Descrizione

Nel seguente caso clinico viene mostrata la riabilitazione di una sella edentula in regione 2.4-2.5 tramite l’utilizzo di impianti. Alla CBCT si evidenziano una cresta ossea con limitata dimensione ossea sia in senso apico-coronale che vestibolo-linguale. Il programma chirurgico ha previsto l’inserimento di due impianti in regione 2.4 e 2.5 associati a rialzo di senso transcrestale, effettuato con la metodica Smart Lift, e contestuale GBR orizzontale. E’ stato sollevato un lembo trapezoidale a spessore totale vestibolare. La valutazione clinica della dimensione ossea apico-coronale, effettuata utilizzando un osteotomo calibrato facente parte della metodica Smart Lift, ha rivelato una distanza tra la sommità della cresta e il pavimento del seno mascellare di 4 e 5 mm rispettivamente sui siti in posizione 2.4 e 2.5. Si è quindi proceduto alla preparazione dei siti implantari e al rialzo transcrestale del seno mascellare utilizzando frese e stop calibrati, sempre appartenenti alla metodica Smart Lift. Il seno mascellare è stato rialzato utilizzando un innesto di osso bovino deproteinizzato (Geistlich Bio-Oss).
Al termine del posizionamento entrambi gli impianti presentavano deiscenza ossea vestibolare.
Si è proceduto quindi al prelievo di osso autologo dalla regione del tuber maxillae tramite un raschietto chirurgico. Questo è stato poi posizionato sulla superficie implantare esposta insieme ad un innesto di osso bovino deproteinizzato (Geistlich Bio-Oss). E’ stata posizionata una membrana in collagene (Geistlich Bio-Gide) fissata con chiodini in titanio e il lembo è stato avanzato coronalmente per ottenere la chiusura per prima intenzione, utilizzando suture riassorbibili a materassaio interno.
6 mesi dopo il posizionamento è stato effettuato l’intervento di scopertura implantare, posizionando apicalmente agli impianti la gengiva palatina attraverso un lembo trapezoidale (a spessore misto totale nella porzione più coronale e parziale nella porzione apicale, per permetterne la mobilizzazione in senso apicale). Entrambi gli impianti erano stabili e non presentavano deiscenza vestibolare. Un mese dopo la scopertura è stata posizionata la protesi definitiva. Il follow up, clinico e radiografico, a 2 anni e 6 mesi mostra la stabilità dei tessuti duri e molli peri-implantari.
(In collaborazione con Dr. Mattia Severi)

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