Preservazione della cresta alveolare e successivo approccio chirurgico flapless per la sostituzione implantare

Sesso

M

Età

24

Patologie pregresse

Non riferite patologie degne di nota – ASA I

Situazione ossea

Assenza di segni clinici e radiografici di riassorbimento osseo , conservazione delle pareti alveolari post-estrattive

Situazione tessuti molli

Assenza di segni clinici di infiammazione gengivale, biotipo spesso

Igiene orale

FMPS 25% - FMBS 15%

Ragioni della visita

Il paziente si presenta alla mia osservazione riferendo dolore alla masticazione in corrispondenza dell’ incisivo superiore di destra. Nell’anamnesi riferisce pregresso trauma contusivo a seguito del quale ha subito reimpianto dentale dello stesso dente

Attitudini e desideri

Il paziente desidera ottenere il ripristino della funzione masticatoria senza rimanere edentulo in nessuna delle fasi del trattamento e riferisce di non volere una soluzione protesica rimovibile provvisoria. Richiede espressamente di ridurre quanto più possibile il trauma chirurgico

Descrizione

L’esame odontoiatrico iniziale ha rilevato l’assenza di segni clinici di perdita di attacco clinico in presenza di infiammazione dei tessuti gengivali marginali limitata ad alcuni siti dentali. In corrispondenza di 1.1 era presente ipermobilità di grado 2 e dolore alla palpazione e percussione, era visibile otturazione palatale da pregressa terapia endo-canalare del 1.1. Il paziente aveva con sé una radiografia panoramica recente dalla quale non si evinceva con dettaglio la condizione dei tessuti duri periradicolari. Si è proceduto quindi ad eseguire una radiografia endorale che mostrava evidenti segni di riassorbimento radicolare esterno e radio-trasparenza periapicale a carico dell’elemento 1.1.
Dopo attenta discussione e valutazione delle possibili alternative terapeutiche e l’ottenimento del consenso informato si è proceduto ad estrazione dell’elemento 1.1 giudicato compromesso in maniera irreversibile e sede di dolore durante la funzione masticatoria. Si è proceduto preventivamente all’esecuzione di profilassi igienico-orale per il miglioramento degli indici di placca e di sanguinamento e successivamente all’estrazione atraumatica del dente 1.1 che ha consentito di mantenere intatte le pareti alveolari residue. E’ stata attuata una metodica di preservazione della cresta alveolare al fine di ridurre la contrazione volumetrica post-estrattiva (1-5) e quindi ridurre la futura esigenza di rigenerazione ossea per l’aumento dei volumi biodisponibili, consentendo in tal modo il futuro posizionamento implantare mediante approccio flapless.
Dopo valutazione intraoperatoria dell’integrità delle pareti alveolari è stato posizionato all’interno dell’alveolo dell’osso bovino demineralizzato particolato mischiato a sangue fresco prelevato dallo stesso sito post-estrattivo e coperto con membrana di collagene suino adeguatamente profilata a copertura dell’innesto osseo. Il lume alveolare è stato sigillato mediante posizionamento di innesto epitelio-connettivale prelevato dal palato e sutura a punti staccati. E’ stato contestualmente posizionato un provvisorio fisso tipo Maryland realizzato intraoperatoriamente utilizzando la stessa corona dentale del dente estratto opportunamente preparata e solidarizzata ad una fibra rinforzata, bondata sui denti contigui con tecnica adesiva. La procedura è stata eseguita previo isolamento del sestante interessato mediante utilizzo di diga di gomma.
A distanza di 4 mesi dall’estrazione è stato posizionato un impianto osteointegrato 4×12,5 Element – Thommen Medical SPI e, ottenuta una stabilità primaria superiore a 35 Ncm, effettuato un carico immediato mediante ribasatura intraoperatoria di un provvisorio in resina avvitato sulla testa dell’impianto.
A distanza di 8 settimane si è proceduto a rilevare le impronte definitive mediante impronta pick-up e modifica del transfer per la rilevazione ottimale della morfologia del margine gengivale e, valutato il corretto posizionamento tridimensionale dell’impianto, alle fasi di protesizzazione definitiva mediante corona in ceramica avvitata sulla testa dell’impianto.
Tale procedura ha consentito la preservazione dei volumi dei tessuti duri e molli nel sito post-estrattivo e l’esecuzione di chirurgia implantare con tecnica flapless senza procedure di aumento dell’osso.

Bilbiografia:
1. Thalmar et Al, J Clin Periodontol 2013; 40: 721–727
2. Ten Heggeler et Al, Clin Oral Impl Res 2011; 22: 779–788
3. Wang&Lang, Clin Oral Implants Res 2012; 23 (Suppl. 6): 147–156
4. Barone et Al, Clin Oral Impl Res 2013; 24: 1231–1237
5. Vignoletti et Al, Clin Oral Impl Res 2012; 23 (Suppl. 5): 22–38

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