Innesti post-estrattivi per migliorare i parametri parodontali

Lo studio di Hassan e colleghi (2012) ha valutato l’utilizzo di innesti eterologhi e membrane, quali materiali per il trattamento di difetti ossei parodontali distali al secondo molare mandibolare, comparandoli ai siti estrattivi in cui non erano stati usati innesti, dopo l’estrazione di terzi molari mandibolari danneggiati.

Materiali e metodi:
Lo studio clinico randomizzato, controllato, in singolo cieco comprendeva soggetti ad alto rischio di sviluppare difetti ossei parodontali distali al secondo molare in seguito all?estrazione del terzo molare (di età compresa tra 30 e 35 anni), con difetti ossei preesistenti distali al secondo molare, e danno orizzontale al terzo molare.
La variabile di predizione era lo stato del trattamento dei difetti ossei del secondo molare. I siti estrattivi del terzo molare sono stati innestati con osso eterologo inorganico e membrana. Gli altri sono stati sottoposti ad elevazione del lembo a tutto spessore ed estrazione del terzo molare senza inserimento di biomateriali. Le variabili di risultato erano le variazioni dell’indice gengivale, della profondità di sondaggio e del livello di attacco clinico nell’aspetto disto-buccale del secondo molare al tempo pre-operatorio ed a 3, 6, 9, 12 mesi dopo l’intervento. I dati sono stati analizzati statisticamente con un?analisi multivariata della varianza e la significatività statistica era fissata per P < 0.05.

Risultati:
Lo studio era composto da 28 siti che sono stati selezionati con l’uso di un disegno split-mouth per ogni paziente successivamente randomizzato. Dodici mesi dopo l’estrazione, è risultato un guadagno statisticamente significativo del livello di attacco clinico e una riduzione della profondità di tasca nei siti innestati, rispetto a quelli guariti spontaneamente (P < 0.001). Inoltre, è stata osservata una differenza significativa nell’altezza dell’osso alveolare durante i tempi monitorati tra i due gruppi (P < 0.001).

Conclusioni:
L’inserimento di un innesto nei difetti ossei distali ai secondi molari mandibolari con osso eterologo inorganico e membrana ha permesso di ottenere in modo predicibile una riduzione significativa della profondità di sondaggio di tasca, un aumento del livello di attacco clinico e di riempimento osseo, suggerendo che l’uso di questi innesti nei siti estrattivi possa prevenire successivi problemi parodontali.

 

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