Nello studio clinico di Cardaropoli e colleghi (2015) è stato valutata la terapia implantare che prevedeva il posizionamento di impianti 4 mesi dopo l’estrazione di denti, in caso di preservazione della cresta o di guarigione spontanea dell’alveolo.
A distanza di 4 mesi dall’estrazione dentale, sono stati posizionati 48 impianti in cresta ossea preservata (RP, n=24) o guarita spontaneamente (EXT, n=24).
Durante la chirurgia, è stato necessario aggiungere innesto osseo a livello di 1 impianto (7%) del gruppo RP e di 14 impianti (58%) del gruppo EXT. Il valore del quoziante di stabilità implantare era simile nei due gruppi.
Il tasso di sopravvivenza degli impianti dopo 1 anno di follow-up è stato del 100% in entrambi i gruppi.
Il tasso di successo è stato pari a 95.83% nel gruppo RP e di 91.66% nel gruppo EXT.
Non sono state riscontrate differenze nel livello osseo marginale tra i due gruppi.
Come ci si poteva aspettare, sono stati ottenuti risultati simili per gli impianti inseriti in creste preservate e guarite spontaneamente, ma l’uso di procedure di preservazione della cresta ha ridotto il bisogno di aumenti ossei successivi.