Le strategie di preservazione della cresta sono indicate per minimizzare la perdita di volume crestale che tipicamente segue un’estrazione dentale. Lo scopo della review sistematica di Avila-Ortiz e colleghi (2014) era quello di determinare l’effetto del riempimento dell’alveolo con un materiale sostitutivo osseo sulla prevenzione della perdita di volume della cresta alveolare dopo l’estrazione rispetto alla guarigione dell’alveolo senza innesto in siti non molari.
Su 5 database elettronici è stata eseguita la ricerca di studi clinici randomizzati che soddisfacevano i criteri di inclusione. L’analisi della letteratura e la selezione degli articoli è stata condotta da 3 esaminatori indipendenti, mentre l’estrazione dei dati da 2 revisori indipendenti.
Le misure del risultato erano le variazioni medie orizzontali (bucco-linguale) e verticali (mesio-buccale, mesio-linguale, mesiale, distale) della cresta. L’influenza di diverse variabili di interesse (sollevamento del lembo, uso di membrana, sostituto osseo usato) sui risultati della terapia di preservazione è stata studiata con analisi a sottogruppi.
Rispetto alla sola estrazione del dente, la preservazione della cresta è risultata efficace nel limitare la riduzione fisiologica della cresta. Il guadagno associato al trattamento, in termini di differenze medie rispetto al controllo, era:
– spessore bucco-linguale: 1.89 mm (95% intervallo di confidenza [CI]: 1.41, 2.36; p < .001)
– altezza mesio-buccale: 2.07 mm (95% CI: 1.03, 3.12; p < .001)
– altezza mesio-linguale: 1.18 mm (95% CI: 0.17, 2.19; p = 0.022)
– altezza mesiale: 0.48 mm (95% CI: 0.18, 0.79; p = 0.002)
– altezza distale: 0.24 mm (95% CI: -0.05, 0.53; p = 0.102)
Le analisi dei sottogruppi ha mostrato che il sollevamento del lembo, l’uso di membrana, e l‘applicazione di sostituto osseo sono associati ad un migliore risultato, in particolare nella preservazione dell’altezza mesio-buccale e mesio-distale.