GBR orizzontale del settore estetico anteriore

Sesso

F

Età

25

Patologie pregresse

Nessuna, ottime condizioni di salute generale (ASA I)

Situazione ossea

Agenesia dei due incisivi laterali superiori con atrofia orizzontale

Situazione tessuti molli

Buon trofismo dei tessuti gengivali marginali; biotipo sottile; recessioni gengivali sui denti 13 e 23; sorriso gengivale accentuato

Igiene orale

Buona igiene orale domiciliare

Ragioni della visita

Necessità di sostituire l'attuale Maryland bridge insoddisfacente dal punto di vista estetico e funzionale con protesi fissa supportata da impianti

Attitudini e desideri

Esigenza estetica alta, anche a causa del sorriso gengivale

Descrizione

La paziente si presenta in visita perché insoddisfatta dal punto di vista funzionale ed estetico della attuale protesi adesiva (Maryland bridge) utilizzata per la sostituzione degli elementi dentari 12 e 22, mancanti a causa di agenesia.
La cresta alveolare a livello dei due denti mancanti è fortemente riassorbita in senso orizzontale, le corone protesiche che sostituiscono i due elementi mancanti sono incongrue dal punto di vista morfologico e cromatico, i tessuti molli del processo alveolare appaiono atrofici e in posizione troppo palatale, creando problemi di igiene orale e causando impattamento di cibo. Il ponte adesivo, infine, va incontro a frequenti episodi di decementazione, creando notevoli disagi psicologici alla paziente.
Il resto della dentatura è in buone condizioni parodontali con presenza di 26 elementi dentari naturali non sottoposti ad alcun trattamento endodontico/protesico e quattro denti del giudizio inclusi.

L’esame clinico, la radiografia panoramica e la tomografia computerizzata, eseguita con l’uso di una mascherina radiologica con reperi radiopachi costruita su una ceratura diagnostica, evidenziano normali rapporti intermascellari (occlusione di prima classe e normale distanza interarcata nella zona edentula) e un’altezza della cresta alveolare sufficiente per l’inserimento di un impianto di dimensioni “standard”, mentre lo spessore della cresta residua risulta deficitario.

La paziente desidera migliorare la sua situazione con una riabilitazione protesica fissa supportata da impianti endo-ossei, mentre rifiuta una riabilitazione protesica fissa tradizionale che comporterebbe il sacrificio di tessuto dentale sano sui due canini adiacenti vitali e intatti. Tuttavia, data la carenza di spessore del processo alveolare, l’inserimento di impianti non è effettuabile in prima battuta.

Si programma pertanto una tecnica di rigenerazione ossea guidata mediante utilizzo di osso autologo particolato prelevato dalla branca ascendente della mandibola associato ad utilizzo di Geistlich Bio-Oss® e membrane riassorbibili Geistlich Bio-Gide® al fine di ricreare volumi ossei adeguati per ospitare due impianti (uno per lato) in posizione ideale e protesicamente guidata). Data l’entità del difetto, si rende necessario l’utilizzo di una rilevante quantità di biomateriale e si opta per un flacone da 1 grammo di Geistlich Bio-Oss® con granulometria 500-1000 micron.

L’inserimento implantare viene programmato in una seconda fase (circa 6 mesi dopo) per consentire una adeguata integrazione del materiale da innesto. Vengono pianificati due impianti Straumann Bone level® con lunghezza di 12 mm e diametro di 3.3 mm, particolarmente adatti in questa circostanza sia per l’esiguità dello spazio mesio-distale tra incisivo centrale e canino superiore, sia a destra che a sinistra, sia perché questo diametro si adatta bene per la sostituzione di incisivi laterali normodimensionati.

Dopo ulteriori 3 mesi, necessari per l’osteo-integrazione degli impianti, sono iniziate le fasi protesiche. In fase di riapertura degli impianti, dato il morfotipo gengivale sottile della paziente si è provveduto all’incremento dei tessuti moli gengivali mediante l’intascamento di due innesti di connettivo prelevati dal palato tra il periostio e la mucosa peri-implantare.

Dopo ulteriori due mesi di attesa, sono state posizionate due corone provvisorie per ottenere una adeguata modellazione dei margini gengivali (considerando anche le alte aspettative estetiche della paziente) e quindi, una volta ottimizzata la morfologia dei tessuti molli si è proceduto alla sostituzione dei provvisori con due corone definitive.

Caso clinico del Dr. Paolo Casentini e Prof. Matteo Chiapasco.

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