Paziente di anni 55, moderato fumatore, all’interno di un sistema di Terapia parodontale di supporto (SPT) con frequenza trimestrale. Il paziente presenta una storia di parodontite trattata con terapia non chirurgica, terapia chirurgica e successiva riabilitazione implanto-protesica in sede 3.4 (Figg. 1-3).
Durante la pandemia da Covid-19, il paziente interrompe per circa un anno la SPT e si presenta alla nostra osservazione con una peri-implantite a carico dell’impianto in sede 3.4 (Figg. 4-5).
Si esegue la strumentazione sottogengivale non chirurgica mediante terapia meccanica con lo scopo di ridurre la carica batterica a un livello tale da interrompere l’infiammazione nel tessuto peri-implantare (evitando di danneggiare la superficie in titanio) (Figg. 6-11).
Il video mostra la terapia chirurgica: Previa rimozione del manufatto protesico, si procede alla terapia chirurgica. Si esegue un’incisione intrasulculare, mirante alla massima preservazione del tessuto molle a livello della porzione più coronale dell’impianto associata ad un’incisione verticale liberatrice. Si solleva un lembo a tutto spessore e si accede alla lesione peri-implantare. Si rimuove con l’ausilio di curettes il tessuto di granulazione peri-implantare. Si utilizza una fresa multilama per completare la rimozione del tessuto infiammatorio a livello dell’osso. Si applica la soluzione rilevatrice di placca e si procede alla decontaminazione e detossificazione della superficie implantare prima con una punta ad ultrasuoni ricoperta in plastica PEEK, e poi, dopo l’applicazione di un presidio a base di composti dello zolfo per effettuare un’azione disidratante nei confronti del biofilm batterico, mediante air-flow e perio -flow con polvere di eritritolo. Si effettua l’incisione periostale di rilascio alla base del lembo per mobilizzare il lembo stesso in direzione coronale. Si applica un primo strato di membrana riassorbibile in collagene fissato con due chiodini. Si applica l’innesto osseo (osso bovino deproteinizzato). Si applica un secondo strato di membrana e poi un ulteriore terzo strato disposto trasversalmente. Si applica una sutura a materassaio interno modificata da Laurell associata a punti staccati per ottenere una chiusura primaria del lembo ed una guarigione per prima intenzione della ferita chirurgica.
Fase protesica con applicazione del provvisorio avvitato e radiografia della guarigione a 8 mesi (Figg. 12-14).
Finalizzazione protesica con applicazione della corona avvitata definitiva e radiografia finale (Figg. 15,16).