Molte, moltissime tecniche sono disponibili per ottenere l’altezza verticale dell’osso – ad esempio l’uso di griglie, membrane non riassorbibili, blocchi ossei o osteotomie. Il Prof. Matteo Chiapasco, Italia, ha utilizzato con successo molte di queste. Perchè è passato a Yxoss CBR®?
Prof. Chiapasco, cosa l’ha convinta a provare Yxoss CBR®?
Prof. Chiapasco: Le griglie in titanio disponibili possono essere difficili da manipolare e da fissare. Per questo, le griglie in titanio prodotte con la tecnologia CAD/CAM mi hanno immediatamente affascinato. Speravo che Yxoss CBR® potesse semplificare la procedura chirurgica.
Qual è il concetto di Yxoss CBR®?
Prof. Chiapasco: Il chirurgo crea un’immagine CBCT o CT di un difetto osseo, sia esso piccolo o esteso. Poi si invia l’immagine in formato DICOM a ReOss, l’azienda produttrice di Yxoss CBR®. Sulla base dei dati digitali, l’azienda sviluppa un modello tridimensionale del difetto osseo e crea una griglia personalizzata in titanio che corrisponde esattamente al contorno osseo necessario per il successivo inserimento dell’impianto. Il chirurgo riceve una struttura reticolare in titanio stampata 3D che è già perfettamente sagomata e adattata al difetto specifico.
Come utilizza la griglia?
Prof. Chiapasco: Utilizzo particelle di osso autologo mescolate con un biomateriale affidabile, come l’osso bovino deproteinizzato, in un rapporto di circa 1:1. Il materiale particolato, a differenza dei blocchi ossei, si vascolarizza velocemente, supportando la formazione di nuovo osso. E le particelle di osso autologo hanno un potenziale non solo osteoconduttivo ma anche osteoinduttivo e osteogenico.
La miscela osso/sostituto osseo viene caricata nella griglia prima di inserirla nella cavità orale, così la griglia viene applicata più facilmente e stabilizzata da un numero minimo di piccole viti in titanio. La stabilità e la precisione della ricostruzione sono sorprendenti.
Ha cambiato il suo approccio con Yxoss CBR®?
Prof. Chiapasco: Non ho dovuto apportare cambiamenti radicali. Ottengo l’osso autologo da siti intraorali con uno scraper nella maggior parte dei casi. Solo casi di atrofia estremamente estesa e grave possono richiedere la raccolta di chips di osso autologo da siti extraorali attraverso piccole incisioni. Evito un prelievo più traumatico e la raccolta di blocchi ossei. Il sito ricevente è preparato come per l’innesto a blocchi: rimuovo eventuali residui di tessuto connettivo, creo micro-perforazioni per accelerare la rivascolarizzazione, rilascio con cura i lembi di accesso per ottenere una sutura priva di tensioni. Questa rimane la chiave del successo, indipendentemente dalla tecnica ricostruttiva usata. La mancanza di tenuta ermetica nella sutura crea le premesse per il fallimento.
Dove vede i vantaggi per la sua pratica clinica?
Prof. Chiapasco: Ho ridotto in maniera significativa i tempi operatori. Un altro vantaggio è che si può visualizzare la ricostruzione in tre dimensioni prima di iniziare la chirurgia. Il produttore della griglia calcola anche la quantità di materiale da innesto necessario in centimetri cubi. In questo modo, non vi troverete con troppo poco o, paradossalmente, troppo osso.
Con Yxoss CBR® ha trattato anche pazienti con difetti estesi o creste edentule. Qual è la sua esperienza in questi casi?
Prof. Chiapasco: Sono stato sorpreso dalla semplicità di gestire difetti veramente “vasti” senza l’uso di enormi blocchi autologhi. Questo ha semplificato l’intera procedura e ridotto i tempi della chirugia. Tuttavia, ad essere onesti, questo tipo di intervento dovrebbe essere eseguito da chirughi molto esperti perchè la conoscenza dell’anatomia, la gestione dei tessuti molli e di suture senza tensioni è fondamentale. Finora ho trattato quasi dieci pazienti parzialmente o totalmente edentuli con atrofia grave. In alcuni casi, ho trattato quattro siti edentuli tra cui mascella e mandibola su entrambi i lati in un unico intervento chirurgico.
Ha mai avuto complicanze?
Prof. Chiapasco: Alcuni tipi di complicanze possono chiaramente essere evitate dal chirurgo. Non caricare l’area rigenerata con una protesi provvisoria, questo mette a repentaglio il risultato del trattamento.
Un’ esposizione parziale della griglia in titanio, tuttavia, può verificarsi anche in mani molto “esperte” e nonostante il perfetto rilascio dei tessuti molli e sutura ermetica e senza tensione. Nell’8% dei casi (dati non pubblicati) ho avuto un’esposizione limitata delle griglie in titanio, ma senza conseguenze rilevanti che ho verificato quando ho rimosso la griglia e inserito l’impianto. Non c’era una infezione importante e solo una perdita di osso non significativa.
Come si comporta in caso di esposizione?
Prof. Chiapasco: In caso di esposizone è necessaria un’igiene orale ottimale con l’aiuto di colluttorio alla clorexidina e frequenti controlli clinici. Devo sottolineare che, tuttavia, un tasso di complicanze dell’8% è inferiore a quello riportato per altre procedure rigenerative e le conseguenze sono meno gravi. Un’ampia esposizione di un innesto a blocchi o di altre barriere non riassorbibili può comportare anche la perdita totale dell’innesto.
Cosa direbbe ad un collega per convincerlo a provare Yxoss CBR®?
Prof. Chiapasco: Anche se è importante essere un esperto di GBR, questa tecnica riduce le difficoltà a meno della metà ed è predicibile, efficace e precisa. Provare per credere.