Riabilitazione multidisciplinare del gruppo frontale superiore

Sesso

F

Età

39 anni

Patologie pregresse

Nessuna, ottime condizioni di salute (ASA I)

Situazione ossea

Deficit di spessore in zona #11 edentula correlabile ad evento traumatico e avulsione dell’elemento #11 avvenuto 25 anni prima

Situazione tessuti molli

Tessuto cheratinizzato ben rappresentato in tutto il sestante antero superiore, biotipo medio

Igiene orale

Buona igiene orale domiciliare

Ragioni della visita

Migliorare l’estetica e riabilitare la zona #12-#22 con denti singoli

Attitudini e desideri

Esigenze estetiche elevate

Descrizione

La paziente si presenta alla visita riportando il disagio estetico creatole dalla marcata asimmetria degli elementi #12 #11 #21 #22; la zona era stata riabilitata protesicamente con un ponte da #12 a #22 a seguito di un incidente stradale che esitò nell’avulsione dell’elemento #11, avvenuto 25 anni prima. All’esame obiettivo si può apprezzare l’asimmetria degli elementi e le discrepanze presenti tra la posizione della gengiva marginale e il margine di chiusura degli elementi protesici con conseguente esposizione radicolare (Fig.1). Da una visione occlusale si evidenzia il difetto vestibulo-buccale dei tessuti nella zona edentula dell’#11 (Fig.2).
Il trofismo dei tessuti appare buono sia nella zona edentula sia nelle aree adiacenti. Non sono presenti sondaggi patologici.
L’esame radiografico periapicale (Fig.3) conferma il riassorbimento osseo nella zona edentula dell’elemento #11; non sono presenti segni di reazione apicale a carico degli elementi di ponte.

Il piano di trattamento consiste inizialmente nella rimozione del ponte (Fig. 4), nel ritrattamento endodontico degli elementi #12, #21, #22 e nella loro ricostruzione in composito finalizzata alla realizzazione di corone singole in disilicato di litio.
La sostituzione dell’elemento #11 mancante con un impianto Xive® Dentsply di 3,8 mm di diametro e 13 mm di lunghezza è stata eseguita in anestesia locale con l’ausilio di una dima chirurgica; la posizione in senso corono apicale dell’impianto è stata calcolata tenendo conto della successiva estrusione ortodontica degli elementi #12 e #21.
Il deficit osseo verticale e vestibolo-buccale presente è stato trattato con Geistlich Bio-Oss® granulare e con una membrana riassorbibile in collagene Geistlich Bio-Gide® (Fig. 5-6-7).

Considerata la stabilità primaria dell’impianto (60 N), la qualità dei tessuti, l’eccellente igiene orale e compliance della paziente, si è deciso di procedere con un carico immediato, inserendo un moncone Cercon® definitivamente (Fig.8); la paziente viene dimessa con dei provvisori singoli in resina cementati sugli elementi #12, #11, #21, #22 e con specifiche indicazioni a non spazzolare la zona, ad eseguire almeno 3 sciacqui al giorno con collutorio a base di clorexidina 0,12 % e ad attenersi ad una dieta morbida e fredda.

Dopo 10 giorni dalla chirurgia si procede alla rimozione dei punti (Fig.9) e la paziente viene istruita ad un regime di igiene orale domiciliare con spazzolino con setole extra soft e filo interdentale.

Successivamente si procede al montaggio di un apparecchio ortodontico fisso superiore (Fig. 10) per ottenere una graduale estrusione degli elementi #12 e #21 mentre la posizione del #22 è corretta ; settimanalmente si esegue un controllo del movimento ortodontico con cartina da articolazione da 21 microns al fine di rimuovere eventuali precontatti.

Terminata la fase ortodontica, si è proceduto ad apportare graduali modifiche ai provvisori sino al completo condizionamento dei tessuti completato 5 mesi dopo (Fig. 11). Ad una comparazione della morfologia pre e post trattamento si apprezza un miglioramento dei livelli delle parabole gengivali da #12 a #22 (Fig.12) nonché delle dimensioni vestibolo-buccali della zona dell’#11 riabilitato (Fig.13).
Gli elementi così armonizzati sono stati infine protesizzati definitivamente con corone singole in disilicato di litio. Il controllo a 30 mesi dalla cementazione (Fig. 14).
Vengono eseguite periodicamente le radiografie di controllo, l’ultima a quattro anni di distanza dall’intervento (Fig.15).

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