La presenza di tessuto cheratinizzato attorno agli impianti è più che desiderabile sia da un punto di vista funzionale che estetico, rendendo l’innesto di tessuto molle una pratica comune nella riabilitazione implantare. Le procedure di innesto di tessuto molle generalmente sono associate ad un certo grado di morbilità. Lo scopo dello studio di Maiorana e colleghi (2016) era quello di determinare l’efficacia di una matrice in collagene eterologo quale innesto per la rigenerazione dei tessuti molli attorno ad impianti dentali.
Materiali e metodi:
Quindici pazienti consecutivi sono stati sottoposti a vestiboloplastica e innesto con una matrice in collagene sia nella mandibola che nella mascella.
Risultati:
Il risultato primario era il riassorbimento dell’innesto durante la riepitelizzazione dell’area innestata. La percentuale di riassorbimento era 44.4%, con un guadagno medio di altezza vestibolare di 3 mm. Il risultato secondario ha considerato l’aspetto clinico, l’effetto emostatico e il dolore post-operatorio. Tutti i soggetti hanno riferito un dolore minimo e assenza di sanguinamento. Non sono state notate reazioni avverse o infezioni.
Conclusioni:
Questo studio ha mostrato che l’uso della matrice in collagene può essere molto interessante in quei pazienti che hanno bisogno di un maggiore risultato estetico, dal momento che la matrice si integra perfettamente nei tessuti circostanti. Inoltre, è fortemente raccomandata per i pazienti che sopportano poco il dolore.
Significato clinico:
La morbilità post-chirurgica degli innesti autologhi è la preoccupazione maggiore di questo tipo di interventi. La possibilità di usare un sostituto del tessuto molle è una grande conquista che permette di ridurre la morbilità e aumentare le aree che possono essere trattate durante un singolo intervento. Questo studio ha mostrato l’efficacia della matrice in collagene quale sostituto dell’innesto autologo.