Lo scopo dello studio clinico randomizzato controllato di Jung e colleghi (2016) era quello di verificare se la guarigione spontanea di piccoli difetti di deiscenza ossea attorno agli impianti (≤ 5mm) dava gli stessi risultati clinici e radiologici rispetto al trattamento di rigenerazione ossea guidata (GBR).
Materiali e metodi:
Nello studio sono stati inclusi 22 pazienti che si erano sottoposti ad inserimento di almeno un impianto con un piccolo difetto di deiscenza. Se la dimensione del difetto era inferiore o uguale a 5 mm, il sito era assegnato in modalità casuale al gruppo di guarigione spontanea (SH) o al gruppo GBR. In questo secondo gruppo, i difetti sono stati innestati con minerale osseo bovino deproteinizzato (DBBM) e coperti con una membrana in collagene nativo.
Le misurazioni cliniche e radiografiche sono state eseguite 6 mesi dopo l’inserimento implantare durante il rientro chirurgico, al tempo del posizionamento della corona ed agli appuntamenti di controllo a 3, 6, 12, 18 mesi dopo il carico.
Le analisi statistiche hanno previsto l’uso di un modello lineare misto per le misure cliniche e radiografiche osservate attorno agli impianti. La comparazione semplice della posizione delle misurazioni nei due gruppi indipendenti è stata eseguita con il test U di Mann-Whitney. Inoltre, sono state controllate le assunzioni del modello misto.
Risultati:
La sopravvivenza di impianti e corone a 18 mesi dopo il carico era del 100%, dimostrando l’assenza di complicanze biologiche o protesiche gravi. Dopo 6 mesi dall’inserimento implantare, era presente una piccola perdita ossea per il gruppo SH (-0.17 ± 1.79 mm, min. -4 mm e max. 2.5 mm) e un guadagno osseo per GBR (1.79 ± 2.24 mm (min. -2.5 mm e max. 5 mm), in termini di variazione media dell’altezza ossea verticale buccale rispetto alla situazione iniziale (P = 0.017).
Dopo 18 mesi di carico, le misure radiografiche hanno mostrato una leggera perdita ossea per il gruppo SH (-0.39 ± 0.49 mm), mentre il livello osseo era stabile nel gruppo GBR (0.02 ± 0.48 mm).
I parametri relativi ai tessuti molli perimplantari hanno indicato tessuti sani in entrambi i gruppi.
Conclusioni:
Piccoli difetti di deiscenza ossea lasciati guarire spontaneamente hanno mostrato un’alta sopravvivenza degli impianti e tessuti molli sani e stabili. Tuttavia, rispetto ai difetti trattati con la GBR, essi hanno subìto una maggiore perdita ossea verticale nell’aspetto buccale già a 6 mesi dall’inserimento dell’impianto e anche maggiore perdita ossea marginale nel periodo compreso tra il posizionamento della corona e 18 mesi di carico funzionale.