Lo scopo dello studio di Monje e colleghi (2014) era di determinare l’aumento osseo orizzontale che si può ottenere con blocchi d’osso prelevati dalla cresta iliaca (IC) o dal ramo mandibolare (MR), in combinazione con particolato di osso eterologo e una membrana in collagene. Le variazioni dimensionali di difetti gravi della cresta mascellare anteriore (di classe III e IV secondo la classificazione di Cawood&Howell) sono stati determinati con la CBCT.
Materiali e metodi:
Per lo studio sono stati selezionati in totale 14 pazienti sani, parzialmente edentuli, che necessitavano di un’estesa ricostruzione ossea orizzontale nella mascella anteriore.
Sono stati posizionati in totale 19 blocchi onlay (da IC o MR) e il guadagno di spessore è stato misurato con la CBCT a 3 livelli (5, 7 e 11 mm dalla cresta residua) al momento dell’innesto osseo e al momento dell’inserimento dell’impianto (≈ 5 mesi).
Risultati:
Entrambi i siti donatori dei blocchi d’osso hanno permesso di ottenere una dimensione sufficiente per il posizionamento degli impianti. Ciononostante, con gli innesti IC si è ottenuto maggiore guadagno di cresta che con MR (student t test)[4.93 mm, vs. 3.23 mm].
Questo risultato è stato confermato anche dal test non parametrico Mann-Whitney (p=0.007), applicato per la dimensione ridotta del campione.
Inoltre, i valori medi della cresta nativa e della cresta innestata hanno mostrato un’associazione diretta (Coefficiente di correlazione di Spearman=0.336).
Conclusioni:
Una combinazione di blocco d’osso, ottenuto da cresta iliaca o ramo mandibolare, particolato eterologo e copertura con membrana in collagene riassorbibile è una tecnica predicibile per l’aumento dei difetti della cresta mascellare anteriore.