Sono numerosi i biomateriali disponibili per eseguire le tecniche di rialzo del seno, tra questi il biomateriale ideale dovrebbe essere biocompatibile e gradualmente sostituito da osso neoformato, mostrare proprietà osteoconduttive e osetoinduttive. L’idrossiapatite bovina (BH) ha già dato dimostrazione di possedere proprietà osteoconduttive.
Lo scopo dell’articolo di Antoun e colleghi (2018) era di fornire un’analisi istologica e istomorfometrica su un campione di osso, prelevato da un sito innesto con BH per un rialzo di seno laterale, a distanza di 26 mesi dall’intervento.
Il rialzo del seno è stato eseguito su una paziente di 49 anni con edentulia unilaterale posteriore nella regione dei molari. L’osso residuo era di 2-4 mm. L’aumento è stato eseguito con Geistlich Bio-Oss e la finestra laterale è stata coperta con Geistlich Bio-Gide per evitare la crescita verso l’innesto di tessuto connettivo. Per motivi personali, l’inserimento implantare è stato posticipato a 26 mesi dopo la chirurgia, anziché dopo 6 mesi.
I risultati dell’istomorfometria hanno mostrato il 64.4% di densità ossea (crescita di tessuto osseo) e 24.4% di densità del biomateriale. L’analisi istologica ha rivelato una formazione ossea rilevante e elevate proprietà osteoconduttive nelle particelle di BH, nessun segno di infiammazione ed eccellente osteointegrazione (88.3% bone-to-particle contact). Il riassorbimento è apparso minimo. BH presenta elevata biocompatibilità e proprietà osteoconduttive.