L’obiettivo dello studio di Schwarz e colleghi (2011) era di esaminare l’impatto di due metodi di decontaminazione/debridement (DD) della superficie sui risultati clinici del trattamento chirurgico dela peri-implantite.
Materiali e metodi:
32 pazienti con peri-implantite avanzata (n=38, difetti combinati sovra- intra-ossei) sono stati trattati con chirurgia del lembo, rimozione del tessuto di granulazione e implantoplastica a livello delle regioni implantari esposte buccalmente e sovracrestalmente. I difetti intraossei sono stati assegnati in modo casuale a DD con: i) strumento laser Er:YAG (ERL) o ii) curette di plastica+cotone+soluzione salina sterile (CPS). In entrambi i gruppi, la componente intraossea è stata aumentata con un minerale osseo naturale e coperta con una membrana in collagene. I parametri clinici e radiografici sono stati misurati all’inizio e 6 mesi dopo la guargione non sommersa.
Risultati:
2 pazienti non stati persi al follow-up. Dopo 6 mesi, i siti trattati con ERL non avevano maggiori riduzioni di sanguinamento medio al sondaggio (ERL: 47.8 ± 35.5 vs. CPS: 55.0 ± 31.1%) e valori di livello di attacco clinico (ERL: 1.5 ± 1.4 vs. CPS: 2.2 ± 1.4 mm) rispetto al gruppo CPS. Entrambi i gruppi hanno mostrato un riempimento osseo comparabile dei difetti intraossei.
Conclusioni:
Questo studio non ha potuto dimostrare un impatto significativo del metodo di DD della superficie sui risultati clinici in seguito a terapia chirurgica delle lesioni avanzate da peri-implantite.