Lo scopo dello studio di Meloni e colleghi (2015) è stato quello di confrontare i risultati clinici e radiologici di impianti inseriti in seni mascellari innestati con osso bovino inorganico o con un mix 50:50 di osso autologo e osso bovino inorganico.
20 seni mascellari con altezza residua della cresta compresa tra 1 e 4 mm sono stati assegnati secondo un modello a gruppi paralleli in modo random (n=10 per gruppo) a due gruppi di trattamento (solo granuli di Geistlich Bio-Oss® o granuli e osso autologo 50:50). I seni sono stati innestati secondo la tecnica dell’approccio laterale in “two stage”
Dopo 7 mesi, sono stati inseriti 32 impianti.
Sono stati valutati i seguenti parametri clinici e radiologici: sopravvivenza implantare, complicanze biologiche e protesiche, cambiamenti marginali nell’altezza ossea e le variabili legate alla salute dei tessuti molli (profondità di sondaggio e sanguinamento al sondaggio).
Tutti i pazienti hanno completato il trial e non si sono verificati fallimenti implantari a distanza di 1 anno.
Sono state riportate solo complicanze minori che non hanno compromesso il trattamento.
Dopo 12 mesi, la perdita ossea marginale media (mm) è stata:
– gruppo innesto+ osso autologo: 1.06±0.61
– gruppo innesto: 1.19±0.53
la profondità di sondaggio (mm) è stata:
– gruppo innesto+ osso autologo: 2.49±0.38
– gruppo innesto: 2.31±0.64
il sanguinamento al sondaggio (punti) è stato:
– gruppo innesto+ osso autologo: 1.59±0.82
– gruppo innesto: 1.36±0.87
Per tutti i parametri non si è evidenziata nessuna differenza significativa tra i gruppi.
I risultati di questo studio sono in accordo con l’ipotesi iniziale che l’andamento clinico e radiologico di impianti inseriti secondo le due modalità di innesto sia comparabile.