Lo scopo dello studio clinico di Mazzocco e colleghi (2014) era quello di valutare le alterazioni radiografiche 3D del volume di un innesto osseo bovino (100%) quando posizionato nel seno mascellare, sulla base dell’analisi computerizzata delle scansioni CBCT (Cone-beam computed tomography).
Materiali e metodi:
La procedura di rialzo del seno mascellare è stata eseguita su 20 pazienti utilizzando un approccio laterale e osso bovino inorganico al 100%. La scansione CBCT dell’area innestata è stata realizzata al tempo T1 subito dopo l’intervento e al tempo T2 a 8-9 mesi dopo. I dati sono stati analizzati con un software per l’elaborazione delle immagini per valutare le differenze tra il volume dell’innesto a T1 e quello a T2. A T1 sono stati misurati anche l’altezza e lo spessore residui della cresta.
Risultati:
Due pazienti non sono stati inclusi a causa di una qualità insufficiente della scansione CBCT al T2. La ricostruzione 3D del confronto delle scansioni è stata eseguita per 18 pazienti:
– 8 pazienti sono stati sottoposti a inserimento degli impianti simultaneamente alla procedura di rialzo del seno
(altezza residua media: 4.40±0.87 mm; spessore residuo medio: 7.9±2.22 mm)
– 10 pazienti hanno ricevuto un impianto ritardato.
Le misurazioni hanno portato ai seguenti risultati:
Non sono state riscontrate differenze significative tra le stime dei volumi in caso di impianti simultanei e ritardati a T1, così come a T2. Non sono state riscontrate differenze significative neanche tra i valori di Ratio nei due tempi.
Conclusioni:
Nei limiti di questo studio, è stata dimostrata una buona stabilità del volume dell’innesto osseo bovino inorganico fino a 8 mesi dall’intervento di aumento osseo. La determinazione volumetrica 3D basata sulla CBCT sembra un approccio promettente per la quantificazione delle alterazioni a lungo termine delle aree rigenerate.