Una paziente donna di 78 anni giunge alla nostra osservazione lamentando una frattura coronale a carico dell’elemento 4.5 (Fig. 1).
Dopo aver raccolto l’anamnesi medica, dalla quale non sono emerse problematiche sistemiche di interesse, e l’anamnesi odontoiatrica, dalla quale è emerso che la paziente si era già sottoposta in passato ad interventi di tipo conservativo/protesico/parodontali in sede 4.5, si è proceduto all’esecuzione dell’esame obiettivo e dei necessari esami strumentali preliminari (Rx endorale e Ortopantomografia), che hanno evidenziato una iniziale lesione periapicale all’elemento. Il sondaggio parodontale della zona ha portato alla luce, inoltre, un importante difetto osseo inerente la parete ossea buccale; quest’ultimo confermato successivamente dall’esame radiologico tridimensionale di approfondimento (CBCT), tramite il quale si è riscontrato un riassorbimento della parete ossea vestibolare sia in senso verticale che orizzontale all’elemento (Fig.2). Questi dati hanno permesso di inquadrare il caso clinico all’interno della classe 4 della classificazione di Cardaropoli et al. (Cardaropoli D, Nevins M, Casentini P. A clinical classification system for the treatment of postextraction sites. Int J Periodontics Restorative Dent 2021;41(2):227-32).
La quasi totale mancanza di spessore osseo vestibolare, il ridotto volume osseo a livello apicale e la vicinanza dell’emergenza del nervo mentoniero, hanno portato alla decisione di intervenire in un primo momento con l’estrazione del residuo radicolare in sede 4.5 e contemporanea ricostruzione della cresta ossea alveolare nel sito post-estrattivo. Successivamente, dopo gli adeguati tempi di guarigione di 4 mesi, si è proceduto col posizionamento implantare in corrispondenza del sito rigenerato.
APPROCCIO CHIRURGICO
La tecnica chirurgica ha previsto, nelle sue fasi iniziali, l’utilizzo di osso eterologo collagenato (Geistlich Bio-Oss® Collagen), imbevuto di un gel viscoelastico costituito da una miscela di polinucleotidi e acido ialuronico (Regenfast®), per ricreare il volume osseo e di una matrice in collagene preformata (Geistlich Mucograft® Seal), anch’essa imbevuta del gel viscoelastico, messa a protezione e a sigillo del sottostante biomateriale e con lo scopo di favorire la ri-epitelizzazione centripeta a protezione del sito rigenerato. Il gel viscoelastico, utilizzato in abbinamento all’osso eterologo collagenato e alla matrice in collagene preformata, ha lo scopo di promuovere e velocizzare la crescita cellulare tanto nella componente ossea quanto in quella epiteliale (Fig. 3-4).
Nelle sue fasi tardive invece, a sito rigenerato completamente guarito (Figg. 4-5), è stata eseguita un’incisione in cresta e il posizionamento di un impianto 3i conico con platform-switching 4/3, di lunghezza 10 mm, con connessione interna Certain e l’utilizzo di una vite di guarigione tipo Encode (Fig. 6).
Infine, passati ulteriori 3-4 mesi per consentire il processo di osteointegrazione dell’impianto in sede 4.5, il caso è stato finalizzato con la presa delle impronte digitali, utilizzando direttamente come scan body la vite di guarigione, e con la realizzazione e la consegna di una corona avvitata definitiva in zirconia monolitica (Figg. 7-8).
RISULTATO
Questo caso clinico dimostra come sia possibile, in presenza di un residuo radicolare avente perso la quasi totalità della parete ossea buccale e con una iniziale lesione periapicale, eseguire una ricostruzione della cresta ossea alveolare a scopo pre-implantare.
Il controllo radiografico pre- e post-intervento con CBCT e Rx periapicali del sito consentono di apprezzare la predicibilità e l’efficacia del trattamento eseguito.